Gli appassionati di tartufo sono abbastanza certi che la combinazione del ricco suolo rosso d’Europa e delle estati relativamente umide rappresenta la chiave che schiude alla vita quel denso sapore di terra.
Una curiosità è che nessun esperto può descrivere fino in fondo il misterioso odore e sapore del tartufo. È terroso E pungente E salato allo stesso tempo, e alcuni esperti, infatti, nei loro tentativi di descriverli, utilizzano il termine “petricore” – l’odore fresco della terra bagnata dopo la pioggia!
Comunque sia, tutti sono d’accordo sul fatto che il modo migliore per immaginare il sapore del tartufo bianco o nero è quello di assaggiarli di persona. Anche se sono abbastanza piacevoli, i prodotti a base di tartufo possono offrire soltanto un indizio di cosa si possa aspettare quando si assaggia il tartufo vero.
E la storia di quel sapore divino è un po’ romantica.
In poche parole – i tartufi amano gli alberi, e si tratta di particolari specie di alberi, come castagno, nocciolo, quercia, ontano rosso, pino, lime, pioppo, ed è l’albero stesso che dà il “carattere” al tartufo. Quando il tartufo si innamora dell’albero che ha scelto, alcuni anni dopo diventerà una vera e propria vena d’oro per i cacciatori di tartufi. Questi punti chiave a volte rappresentano dei veri cimeli di famiglia, e il loro segreto viene trasmesso di generazione in generazione da centinaia di anni!
C’è ancora un altro ingrediente chiave di questa meravigliosa alchimia della Madre Natura – le stagioni. Ogni tipologia di tartufo ha la sua stagione, la quale determina il suo sapore finale. Quelli più buoni, dall’aroma inebriante, maturano nel tardo inverno o all’inizio della primavera. I tartufi estivi, dall’altra parte, tendono ad essere molto meno intensi. Il tartufo bianco del Piemonte rappresenta una “via di mezzo”, e la sua stagionalità copre l’arco che va dal settembre al gennaio.
Non ci resta che venire ad una semplice conclusione, un fatto su cui tutti sono d’accordo: assaporare un’intera gamma di meraviglie del mondo che sono unite in un singolo fungo è un’esperienza che cambia la vita.